Nel mondo delle organizzazioni, spesso ci si concentra su performance, produttività, gestione del tempo e raggiungimento degli obiettivi. Tuttavia, dietro molti fallimenti relazionali, demotivazione o conflitti interni, si nascondono copioni individuali e collettivi che agiscono in modo invisibile ma potentissimo. Integrare l’approccio copionale nella cultura organizzativa offre una chiave trasformativa per lo sviluppo umano e professionale.
Copioni individuali nel contesto lavorativo
Ogni individuo porta con sé, nel contesto organizzativo, il proprio sistema copionale: credenze su sé stesso (“devo fare tutto da solo”, “non valgo abbastanza”), emozioni represse (rabbia, vergogna, paura) e modalità comportamentali apprese (eccessiva disponibilità, perfezionismo, evitamento).
Questi elementi influenzano:
- La capacità di collaborare o chiedere aiuto
- Il modo in cui si gestisce l’autorità
- La tolleranza alla frustrazione o al conflitto
- Il livello di spontaneità e creatività nel ruolo professionale
Come afferma Richard G. Erskine, “le modalità di adattamento sviluppate nell’infanzia si attivano in ogni contesto che richiama relazioni di dipendenza o valutazione, come il lavoro” (Erskine, 2011).
Il copione organizzativo: la dimensione collettiva
Oltre ai copioni individuali, molte organizzazioni sviluppano nel tempo copioni collettivi: narrazioni condivise, stili di leadership e di comunicazione, valori impliciti e comportamenti ritualizzati che, pur garantendo stabilità, possono bloccare il cambiamento e soffocare il potenziale umano.
Esempi di copione organizzativo:
- “Qui bisogna sempre dimostrare di essere i migliori” → cultura competitiva e isolante
- “Le emozioni non contano, conta solo il risultato” → repressione emotiva e burnout
- “Il capo ha sempre ragione” → autoritarismo, delega evitante, paura del feedback
Questi copioni collettivi possono essere riconosciuti, esplorati e trasformati attraverso interventi formativi, coaching e facilitazione relazionale.
Adattare l’approccio integrato nelle organizzazioni: come fare
1. Livello comportamentale – Osservare e cambiare le abitudini
- Analisi dei pattern comunicativi (chi parla, chi evita, chi delega, chi accentra)
- Analisi dei comportamenti: assertività, ascolto attivo, feedback costruttivo
- Esercizi per sperimentare alternative relazionali
“Cambiare comportamento senza comprendere il significato emotivo sottostante porta a risultati temporanei”
(Erskine, 1999).
2. Livello intrapsichico – Lavorare su credenze e emozioni nel lavoro
- Promuovere la consapevolezza emotiva e intelligenza relazionale: Aiutare i membri dell’organizzazione a diventare consapevoli dei propri copioni di vita permette loro di fare scelte più autonome e consapevoli, migliorando la comunicazione e la collaborazione
- Migliorare le dinamiche di gruppo: Comprendere i copioni di vita all’interno dei team aiuta a identificare e modificare schemi relazionali disfunzionali, favorendo un ambiente di lavoro più armonioso e produttivo.
- Sostenere la leadership consapevole: i leader che comprendono i propri copioni di vita, riconoscono le proprie credenze limitanti possono guidare con maggiore autenticità e empatia, creando un clima di fiducia e rispetto reciproco. Da qui l’importanza di fornire spazi protetti per esplorare le emozioni legate al ruolo, al potere, al fallimento.
Secondo Erskine, “l’organizzazione è un luogo privilegiato dove l’esperienza empatica può facilitare il cambiamento delle credenze copione” (Erskine, 2011).
3. Livello corporeo – Integrare il corpo nella cultura organizzativa
Anche se spesso trascurato, il corpo è presente nelle organizzazioni: tensioni muscolari, stress, fatica cronica, posture chiuse o aggressive. Un approccio consapevole può includere:
- Attività di respiro e rilassamento in apertura di riunioni o eventi formativi
- Movimento consapevole e pratiche somatiche per migliorare la presenza e la gestione dello stress
- Attenzione al linguaggio non verbale, alla postura e alla gestualità nei team e nella leadership
Benefici dell’approccio integrato nelle organizzazioni
- Cultura relazionale più autentica e collaborativa
- Riduzione del conflitto inconscio e dei giochi psicologici
- Maggiore flessibilità e spontaneità nei ruoli
- Incremento della leadership empatica e trasformativa
- Prevenzione del burnout grazie all’integrazione tra mente, corpo e emozioni
Conclusione: verso organizzazioni consapevoli e umane
Adattare l’approccio integrato al copione nella dimensione organizzativa significa spostarsi da una cultura della performance a una cultura della presenza, della relazione e del senso. È un cambiamento profondo, che non solo migliora i risultati aziendali, ma restituisce dignità e vitalità alle persone che vivono quotidianamente l’esperienza del lavoro.
Come scrive Erskine:
“La relazione umana, quando autentica e sintonizzata, è il luogo privilegiato dove l’essere può trasformarsi.”
(Erskine et al., 1999).
Per questo è nato IOOK, con l’idea di incentivare un cambiamento che metta al centro la persona, le sue esigenze, il suo equilibrio tra vita privata e lavoro, in un’ottica di lungo periodo. IOOK si propone così come un progetto di sostenibilità umana all’interno delle aziende dove il benessere individuale diventa motore di crescita collettiva, innovazione e responsabilità sociale.
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